Il Castello di Ghiaccio

Tarjei Vesaas

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    Titolo: Il Castello di Ghiaccio
    Autore: Tarjei Vesaas
    Genere: drammatico
    Ambientazione: Telemark, un piccolo paesino della Norvegia
    Tempo: 1963
    Pagine: 185
    Casa Editrice: Iperborea
    Titolo originale: Is-slottet


    Siss è una ragazzina di 11 anni che sembra vivere una vita normalissima. Frequenta la scuola di un piccolo paesino di campagna e va molto d'accordo con tutti i suoi compagni.
    Le cose però cambieranno drasticamente quando in classe arriverà una nuova compagna di nome Unn.
    Unn è completamente diversa da Siss. E' tranquilla, se ne sta per le sue, non cerca attenzioni eppure è impossibile non notarla e persino Siss scopre di non essere immune a quell'aura di mistero che sembra avvolgerla. Desierebbe molto diventare sua amica, così il giorno che finalmente viene invitata a casa sua, le sembra l'inizio di qualcosa di meraviglioso.
    Eppure, basterà quell'unico incontro a cambiare tutto per sempre.


    :writing:

    Ora che sto scrivendo questa recensione è la fine del 2023 e sono rimasta molto colpita nel rendermi conto che ho iniziato e finito questo anno leggendo un romanzo ambientato in Norvegia, entrambi i quali probabilmente non avrei mai scelto di leggere senza il consiglio di qualcuno, ma che mi hanno saputo regalare emozioni molto forti e si sono rivelati completamente diversi da quello che credevo.
    Il Castello di Ghiaccio è un romanzo perfetto da leggere in inverno, proprio per le sue atmosfere innevate, quasi fiabesche, scenari in cui la natura la fa da padrone e in cui l'essere umano è solo un piccolo e insignificante ospite che nulla può contro la sua potenza, ecco perché anche noi lettori rimaniamo folgorati dalla descrizione di questa enorme struttura ghiacciata e ci sembra quasi di poterla avere davanti e di rimanere senza respiro sul serio.
    Eppure, quello che comincia come un possibile romanzo di crescita, una travolgente amicizia fra due ragazzine che hanno proprio l'impressione di essersi trovate, improvvisamente prende una piega talmente sconcertante, da lasciarci scioccati e dunque il racconto si trasforma in qualcosa di totalmente diverso, a cui forse non eravamo veramente preparati, anche se qualcosa ce lo aveva fatto intuire e dunque non sappiamo esattamente come reagire. E questo insieme di emozioni disordinate, in realtà sono la cosa più realistica e concreta di tutta la storia, una storia che improvvisamente perde i suoi presupposti narrativi di intrattenimento e assume un taglio più vicino a un fatto di cronaca, qualcosa che potrebbe essere accaduto davvero, che potremmo aver letto o sentito da qualche parte. C'è un inizio che sembra un inizio come tutti gli altri, poi c'è un fatto e non c'è un lieto fine, perché la vita vera, non ne ha.
    Nessuno di noi saprà mai quale sarà la verità dietro l'origine di questo racconto, perché come viene spiegato nella post-fazione (che DEVE essere letta), l'autore ha scelto volutamente di non chiarire mai alcun dubbio, di non spiegare perché ha fatto una scelta piuttosto che un altra. E' reale? E' immaginario? E' successo davvero? Poteva succedere ma non è successo? Non lo sapremo mai.
    L'unica cosa che ci rimane solo le nostre emozioni e una sensazione di gelo mista a bruciore, come se avessimo infilato le mani nel ghiaccio.
    Come ho detto, l'anno non è ancora finito, ma per via di come ho organizzato i post sul blog, questa recensione verrà pubblicata nel 2024, dunque mi dispiace di non poter inserire questo titolo fra i migliori del 2023 (perché lo è) ma sicuramente ci sarà in quelli del prossimo anno :3
     
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