The Invitation

Vi Keeland

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    Titolo: The Invitation
    Autore: Vi Keeland
    Genere: sentimentale
    Ambientazione: New York, USA
    Tempo: attuale
    Pagine: 293
    Casa Editrice: Sperling & Kupfer

    Stella sta attraversando un momento della propria vita un po' difficile, così quando il suo migliore amico Fisher le propone di imbucarsi ad un matrimonio, le finisce per accettare, pur sapendo dei rischi che potrebbe correre se venisse smascherata.
    Neanche a farlo apposta, al ricevimento conosce Hudson Rothshild che si rivela nientemeno che il fratello della sposa. Il rischio di venire scoperta è ormai dietro l'angolo, eppure in qualche modo, Stella riesce a salvarsi.
    Dopo quell'assurda serata, è quasi sollevata di dover tornare alla sua vita di sempre, certa che tanto non incontrerà mai più quell'uomo. E invece, per una serie di coincidenze, Hudson si rivelerà essere l'uomo proprietario di un'azienda di investimenti nonché la sua unica speranza per rimettere in sesto la propria vita sia lavorativa che finanziaria.



    :writing:

    Avevo visto questo libro sullo scaffale di una libreria qualche mese fa ed ero stata attirata dalla trama che sembrava la tipica commedia romantica che poteva essere una buona storia da leggere per svago.
    Complessivamente, è più o meno abbastanza così e devo dire che, ripensando a tutta la struttura generale della trama, potrebbe essere benissimo anche quella di un classicissimo kdrama con la protagonista femminile che è una ragazza qualunque che finisce per innamorarsi di un CEO all'inizio stronzo ma che poi si rivela un gentiluomo.
    Diciamo che se l'idea iniziale non è affatto male e ci può anche stare per il tipo di romanzo che è, sono alcuni elementi secondari a non avermi convinto granché e ad avermi fatto rendere conto che questo romanzo non mi ha lasciato assolutamente nulla. Prima fra tutti è sicuramente la questione dei profumi che sono il lavoro di Stella. L'idea della sua start-up è ben pensata e interessante, ma mi è dispiaciuto che non ci sia stato un ulteriore approfondimento sulla quesitone di come appunto i profumi si creano, dalle origini dei singoli ingredienti o magari qualche flash-back che avrebbe potuto spiegare meglio come i profumi sono diventati la grande passione di Stella, piuttosto che farla sembrare una pazza maniaca che se ne va in giro ad annusare cose e persone. Insomma, è un tema di un certo fascino (lo so perché mi è già capitato in passato di leggere un libro che per protagonista aveva una profumiera) che però è solamente accennato, come a dire che era un semplice pretesto per fare sì che Stella e Hudson si dovessero ritrovare a lavorare assieme. L'autrice è stata brava a scegliere un tipo di lavoro/prodotto inusuale, ma poi il fatto che non abbia approfondito più di molto la questione, dà quasi l'impressione che davvero, questa poteva anche voler vendere spremiagrumi a pedali e andava bene lo stesso. Un vero peccato a mio avviso.
    A proposito di flash-back, ce ne sono un po' legati alla passione segreta di Stella (che non spoilero dai) che per quanto anch'essa possa essere originale, sinceramente il più delle volte mi è parsa citata completamente a caso. E' vero, è proprio grazie a questa sua passione che lei scopre delle cose importanti che poi porteranno al momento di climax, ma onestamente, visto quanto poco sembri incastrarsi col resto, io personalmente avrei evitato e piuttosto di incasinare la trama per niente (perché alla fine è così), avrei lasciato perdere e pensato qualcosa di diverso che potesse costituire il classico "ostacolo all'happy ending"
    Da ultimo sinceramente mi ha un po' fatto storcere il naso il modo in cui alcune parti sono state scritte proprio a livello sintattico. Tralasciando il fatto che nonostante le apparenze lui alla fine è il classico bad boy che da uno YA è passato di livello e ha fatto carriera, dunque ha la classica finezza da scaricatore di porto, ma che poi di fa delle battute da Baci Perugina, non mi è piaciuto per niente il modo in cui le scene intime sono state scritte, come se l'autrice fosse una tredicenne in boom ormonale, dimenticandosi di essere invece una scrittrice professionista (si spera) e dunque usando un linguaggio davvero terribile che fa a cazzotti col registro linguistico scelto per il resto dell'opera.
    Insomma, potenzialmente forse questo romanzo poteva anche essere interessante e piacevole, ma alla fine, almeno per quanto mi riguarda è stata un po' una delusione.
     
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0 replies since 20/12/2023, 11:46   4 views
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