Il quaderno dell'amore perduto

Valérie Perrin

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    Titolo: Il quaderno dell'amore perduto
    Autore: Valérie Perrin
    Genere: sentimentale
    Ambientazione: Milly, un piccolo paesino nel centro della Francia
    Tempo: 2014 con flashback su fatti avvenuti fra gli anni '30/'40 e altri negli anni '90
    Pagine: 344
    Casa Editrice: Nord
    Titolo originale: Les oubliés du dimanche (quel poco di francese che so mi permette di dire che questo titolo è molto più significativo e tanto per cambiare la versione in italiano non c'entra nulla)

    Justine è una ragazza di 21 anni che vive una vita differente da quella delle sue coetanee. Nonostante le piaccia passare i suoi sabati sera al Paradis, lavorando come operatrice all'interno di una casa di riposo, ha sviluppato uno stile di vita unico e un attaccamento al mondo degli anziani che raramente si incontra in una ragazza della sua età.
    Fra i tanti pazienti di cui si prende cura, la sua preferita è la signora Hélène, la cui mente è rimasta intrappolata su una spiaggia, ma quando è lucida, ama raccontare la sua travagliata storia d'amore con Lucien.
    Justine ha cominciato a trascrivere su un quaderno i racconti della sua vita, per poterli poi regalare al nipote.
    Le due storie finiscono per intrecciarsi ed avanzare assieme e Justin presto si renderà conto che anche la sua famiglia nasconde segreti che rendono tutto molto più complicato delle apparenze.


    :writing:

    Ammetto personalmente che quando ho "salvato" questo romanzo dai libri di scarto del patrimonio bibliotecario non avevo chissà quali grandi aspettative. Temevo che fosse infatti una storia d'amore piuttosto banale, che non mi avrebbe entusiasmata più di tanto, ma che mi sarei potuta concedere di leggere giusto per cambiare un po'.
    Sono rimasta invece molto sorpresa da quanto la lettura mi abbia coinvolto. Gli spaccati di vita quotidiana sono descritti in maniera schietta e molto efficace, come se a scriverli sia davvero una ragazza giovane, cosa che facilita parecchio la lettura. Al contrario le parti di racconto sul passato hanno un avanzamento più lento e poetico, quasi fiabesco, un po' da classico dramma sentimentale. La storia d'amore di Héléne e Lucien è davvero complicata, resa ancora più difficile dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, eppure anche la storia della famiglia di Justine è tutto meno che semplice. Ammetto di essere rimasta di stucco su un paio di colpi di scena che ho trovato inaspettati, anche se da un lato credo possano aver abbassato il livello del racconto, paragonandolo a una serie di quarta categoria, un po' come quelle telenovele sudamericane in cui ne succedono di tutti i colori e forse anche troppo. E' un contrasto molto forte col dramma di Hélène che invece emana proprio un sentore autentico.
    Anche questa volta però mi devo tenere qualche riserva per il finale, perché la nota thriller che è stata aggiunta alla trama nel tentativo di darle un ulteriore tocco in più (come se gli scandali di famiglia da soli non bastassero) mi sembra essersi risolta in maniera piatta, come se effettivamente l'autrice si fosse resa conto di aver finito le pagine per scrivere e quindi ha buttato lì la spiegazione più banale che le fosse passata per la testa, con una soluzione che io sospettavo in parte sarebbe stata adottata, anche se speravo come sempre di non finire per l'ennesima volta in quel classico "e vissero per sempre felici e contenti" che ci dobbiamo mettere per forza nonostante per le precedenti 340 pagine stavamo raccontano l'esatto opposto. Va bene, non avrò mai pace.
     
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