Quando cadrà la pioggia tornerò

Takuji Ichikawa

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    Titolo: Quando cadrà la pioggia tornerò
    Autore: Takuji Ichikawa
    Genere: Narrativa/Drammatico
    Ambientazione: una cittadina imprecisata del Giappone
    Tempo: attuale
    Pagine: 265
    Casa Editrice: Salani Editore
    Titolo originale: Ima ai ni Yukimasu


    Takumi è un giovane uomo giapponese che è rimasto solo a badare al figlio Yuji di 6 anni, dopo che la moglie Mio è morta prematuramente. La donna però gli aveva promesso che all'inizio della stagione delle piogge, sarebbe sicuramente tornata a far loro visita e quando ciò accade davvero, questa diventa un'opportunità per Takumi di narrare la sua storia d'amore con Mio e farne tesoro per poterla raccontare un giorno per intero a suo figlio.


    :writing:

    Ho voluto aggiungere questo titolo alla lista di libri che sto leggendo in questo periodo proprio per via della sua trama così particolare, che mi ricordava in qualche modo quella di manga slice of life un po' drammatico.
    Per gran parte del libro, il racconto si sviluppa in maniera molto semplice e pacata. E' notevole notare come la narrazione scorra fluida nonostante l'autore non ricorra a nessuna struttura complessa, proprio come se davvero avesse pensato il libro il più semplice possibile, per permettere al proprio figlio di riuscire a leggerlo. Eppure da così tanta semplicità e da ogni scenario di vita quotidiana che viene descritto, traspare una dolcezza malinconica immensa. La storia di un uomo qualunque in una città qualunque che si ritrova a dover crescere il proprio figlio da solo, diventa improvvisamente qualcosa di estremamente significativo e toccante.
    La presenza di un elemento sovrannaturale inserito in maniera totalmente spontanea ricorda diverse opere di animazione giapponese che spesso sono solite usare questa tecnica di mescolare il possibile con l'impossibile e farlo risultare assolutamente credibile, partendo dai personaggi stessi che per primi accettano il fatto senza porsi troppe domande, di conseguenza nemmeno io me ne sono posta. Mi sono semplicemente detta che forse c'era una spiegazione o magari no, ma sarebbe andato bene lo stesso.
    Ecco, forse la mia delusione per questo finale arriva proprio da qui. Questo elemento impossibile del ritorno di Mio era stato gestito per tutta l'opera come se fosse una cosa assolutamente normale, come se davvero può succedere che una persona defunta torni a vivere e dato che tutta la storia è strutturata in modo tale che tu non ti ponga troppe domande, la sua spiegazione mi è sembrata piuttosto inverosimile. A questo punto di domando se non sarebbe stato meglio non darla affatto una spiegazione. Se al momento del congedo (non è uno spoiler perché viene già anticipato a inizio racconto) Mio se ne fosse andata e basta, sarebbe parso tanto strano? Secondo me no, ma a quanto pare per l'autore invece sì.
    Nonostante questo finale l'ho trovato un romanzo piacevole e non nego che mi sarebbe piaciuto vedere un adattamento della storia per mano di grandi autori come quelli della Ghibli
     
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0 replies since 23/11/2022, 11:45   9 views
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