Regalini <3

Gemycchi, davvero, io ci ho provato. Devi credermi. Ho cercato di scriverti qualcosa di... qualcosa di bello. Come le dediche che fai tu, sai, quelle che mi fanno sciogliere il cuore e piangere - perché sì, piango - ma non ci sono riuscita. Ho scritto e cancellato così tante volte il testo di questa scroll che, se si fosse trattato di un semplice foglio, adesso sarebbe davvero ridotto male, tra cancellature, strappi e segni di penna che non se ne vanno. Ho riletto una dedica che mi hai fatto sul blog, proprio stasera, Vigilia di Natale 2016. Non ti ho mai detto che l'ho letta, non ti ho mai risposto, non ti ho mai ringraziato, ma l'ho sempre con me. Le tue parole sono forti e lasciano il segno. Esattamente come te. Gemy, ho tanta paura anche io delle distanze incolmabili, dei muri che potrebbero innalzarsi, come se vivere lontane già non bastasse. Il punto è che mi sembra che io non riesca mai a darti abbastanza, a parlare abbastanza, e sono sicura di non farlo nonostante le intenzioni ci siano tutte, ma non voglio giustificarmi, perché non ho nulla dalla mia parte. Voglio solo dirti che mi manchi. Da morire. Con tutto il cuore, tutto ciò che ho. Mi manca scriverti, passare intere serate a parlare di cazzate, farci promesse, ridere e, anche, riflettere. Perché, so come sei fatta. Tu dici che sono un raggio di sole nelle giornate tristi, ma la verità è che tu sei il cielo intero. Dentro di te nascondi una forza d'animo, una caparbietà, una determinazione che non ho mai visto in nessuno, qualcosa di vasto e senza fine. Superi i tuoi limiti nonostante ogni difficoltà, segui le tue passioni e credi in ciò che fai. O, magari, a volte no, ma sei pronta a ricominciare. Mi manca il tuo incoraggiamento prima dei compiti in classe, mi manca scrivere di te e con te, come facevamo fino a qualche tempo fa, assiduamente, costruendo il mondo dei nostri segni. Dove tutto era surreale e di dubbia realizzazione, ma eravamo insieme. E questo sì che si può realizzare. A legarci ci sono storie, fantasie, battute e fiumi di parole, cose che potrebbero spezzarsi da un momento all'altro. Ecco, io non voglio. C'è già la distanza a complicare tutto, il tempo, la scuola, i casini e, perché no, mettiamoci anche il computer e il telefono vecchi e che funzionano male. Nulla mi impedirà di starti accanto. Che io sia lontana importa, ma fino ad un certo punto. La distanza non è più forte di noi, ma neanche per sogno. Non siamo riuscite a sconfiggerla, ma solo per adesso. Perché, davvero, l'unica cosa che vorrei fare adesso è venire da te e abbracciarti, ma fortissimo, per farti capire che ci sono sempre stata, e in quel momento sarò davvero lì. Voglio sentirti cantare, un giorno, perché so quanto è importante per te la musica. La promessa del suonare e cantare insieme, noi due, è da rinviare, sono ancora in alto mare con lo studio del brano, ma per te ci riuscirò. E' che sei importante, Gemycchi, e farei qualunque cosa per te e per la nostra amicizia. Quando ho ricevuto il vostro regalo per il mio compleanno, ho capito che ciò che ci unisce è davvero più forte di quel che ci divide. Possiedo qualcosa che mi collega a voi, voi siete con me, anche se non mi serviva di certo un regalo per accorgermene. Quella è una prova fisica e tangibile, ma ciò che provo per voi, per te, non saprei metterlo a parole. Spero che con il nuovo anno potremmo rimetterci in contatto come una volta, darci forza durante gli esami, e perché no, anche nei mesi prima di giugno. Ogni giorno, come facevamo prima. Potrei provarci anche prima che finisca l'anno. Sei anni sono tanti, tesoro, e passarli con te è stato eccezionale. In tutto questo tempo, una promessa svetta su tutte, e sono certa che sai di cosa sto parlando. Serva Me, Servabo Te. Io ci sono. Ci sarò sempre. Ti prego, non dimenticarlo, perché io non lo farò. E' la nostra promessa. Per Natale chiedo che tu sia felice, perché se tu lo sei, a me basta questo.

• • • Gemycchi